Dopo un primo momento diagnostico, la psicoterapia utilizza un ampio ventaglio di tecniche utili a stimolare le potenzialità di guarigione dell’individuo, il cui equilibrio è fortemente compromesso da un insieme di problematiche che impediscono lo svolgimento delle abituali attività e che creano una profonda sofferenza.
Punto centrale della psicoterapia è l’individuazione del pensiero disfunzionale che deve essere modificato prima che vi siano cambiamenti comportamentali. La persona ha bisogno di riappropriarsi della responsabilità rispetto ai pensieri, sentimenti e comportamenti, senza attribuirli più ad eventi esterni.
La psicoterapia è utile per chi accusa problemi di diversa origine e natura, come per esempio: depressione, fobie, attacchi di panico, ipocondria, onicofagia, tic, bassa autostima, ansia, insicurezza, disturbi sessuali, disturbi dell’alimentazione, disturbi del sonno, difficoltà nel controllo degli impulsi, shock, traumi, lutti, difficoltà di adattamento, conflitti coniugali, gioco d’azzardo, disturbi da stress, disturbi psicosomatici ( colite, emicrania, cistiti ricorrenti, asma, rinite, sinusite, eczema, acne, psoriasi, diarrea, nausea, fatica cronica, extra sistole, tachicardia, prurito, iperidrosi, gastrite, aritmie, balbuzie, cardiopalmo, enuresi, fame nervosa, laringospasmo, orticaria, etc.).
La figura dello psicoterapeuta rispecchia quella di un professionista debitamente formato e regolarmente iscritto all’albo e, previa specializzazione, abilitato all’esercizio dell’attività psicoterapeutica. È questa una professione, come molte altre, molto delicata ed importante, e va denunciato chiunque operi senza i requisiti sopra accennati.
Un bravo psicoterapeuta deve possedere determinate caratteristiche che gli permettano di svolgere al meglio la sua professione, quali ad esempio: la capacità di accogliere l’altro senza giudicarlo nè valutarlo, una forte componente empatica (la capacità cioè di “sentire” la sofferenza senza farla propria), una grossa motivazione ad aiutare il paziente per alleviare la sua sofferenza, un grande senso di rispetto nei confronti di chi soffre e la capacità di instaurare una “relazione terapeutica” basata sulla fiducia e la stima reciproche. All’interno di un clima affettivo così accogliente ed accettante il paziente viene seguito nel suo percorso terapeutico con l’obiettivo finale di raggiungere uno stato di benessere e di armonia con se stesso e con gli altri, a cui tutti hanno diritto.
La durata del trattamento complessivo è assolutamente individuale.