Nel tempo l’ipnosi non ha mai perso d’importanza ed è sempre stata oggetto di numerosi studi e ricerche scientifiche, ma troppo spesso viene trattata con leggerezza o resa quasi magica a causa di grossolane inesattezze da chi la usa come spettacolare richiamo per il grande pubblico.
In realtà l’ipnotismo, che deve essere rigorosamente trattato solo da personale specializzato, consiste in una tecnica che dà la possibilità di indurre in un soggetto un particolare stato psicofisico e permette di influire sulle sue condizioni psichiche, somatiche e viscerali attraverso il rapporto creatosi tra questi e l’ipnotizzatore.
La trance in cui viene a trovarsi il paziente sotto ipnosi, è quella situazione in cui si evidenziano degli stati mentali temporanei, apparentemente simili al sonno, con sensibilità ridotta ed alterazione della consapevolezza. Vi sono diversi livelli di trance: leggera (difficoltà di sollevare le palpebre, anestesia),media (amnesia parziale, anestesia postipnotica) e profonda (capacità di aprire gli occhi senza modificare la trance, sonnambulismo, amnesie postipnotiche).
Durante la fase induttiva, si verifica un primo cambiamento dello stato di coscienza: si comincia con un passaggio dalle onde beta (predominanti durante la veglia e gli stati di vigilanza e allerta) alle onde alfa, più lente. Quest’ultime si possono anche riscontrare sull’EEG (Elettroencefalogramma) e sono tipiche degli stati di rilassamento e di distacco dalla realtà esterna. L’alterazione delle proprie vibrazioni cerebrali comporta un rallentamento anche di altre attività (respiro, pulsazioni cardiache), e viceversa.
Successivamente, con l’approfondimento dell’attenzione all’interno, si manifesta un predominio delle onde theta, ancora più lente, che caratterizzano la trance vera e propria. È da notare che le onde theta si manifestano di solito nel periodo che precede il sonno (fase ipnagogica). Questo stato, che normalmente è vissuto passivamente o fugacemente, nell’ipnosi viene mantenuto per tutta la seduta e utilizzato a fini terapeutici.
A questo livello l’ipnotista, riconoscendo i segnali fisiologici di una trance, passa all’utilizzo di un linguaggio metaforico-allegorico proprio dell’emisfero destro che nel frattempo si è trasformato nell’emisfero dominante. Si possono quindi creare delle “realtà ipnotiche” dove l’individuo, attingendo alle sue risorse profonde, potrà sperimentare nuove esperienze e sviluppare nuove associazioni.
L’ipnositerapia è molto utile per smettere di fumare e per dimagrire. Può inoltre essere utilizzata per il trattamento delle psiconevrosi: fobie, ansia, insonnia, asma, cefalea, balbuzie, tic, enuresi, anoressia mentale, personalità immature e insicure; nella depressione; nelle tossicomanie; nei disturbi sessuali; nel controllo del dolore (anestesia), etc.
L’ipnosi trova dunque largo impiego nella psicoterapia per la cura di numerosi disturbi di origine psichica, ma anche in campo extraterapeutico come per esempio nello sport, per migliorare le prestazioni atletiche degli sportivi o per il controllo del dolore.