Caratteristica principale del disturbo da attacchi di panico è la sua comparsa improvvisa, senza alcun tipo di preavviso: in genere la persona ne rimane colpita mentre è intenta a svolgere le sue normali attività quotidiane. Il primo attacco di panico viene generalmente ricordato molto bene (il giorno, la situazione e perfino l’orario) e permane la paura che possa verificarsi di nuovo (ansia anticipatoria). In funzione di questa paura, la persona mette in atto dei meccanismi di evitamento delle situazioni ansiogene (sintomi fobici), che possono influenzare un’intera esistenza. Il trattamento dovrà quindi necessariamente tener conto anche di queste componenti (fobiche, ansiose e depressive) che ruotano intorno al disturbo da attacchi di panico.
Definizioni comportamentali (secondo il DSM IV)
Persistente paura di uno specifico oggetto o situazione che provoca la fuga
Sintomi di panico improvvisi che debilitano (respiro corto, sudore, battito accelerato, vertigini, tremore, difficoltà di respirazione, paura di morire, nausea) e che avvengono ripetutamente, causando un’ansia persistente per il timore di avere attacchi ulteriori
Paura di trovarsi in un ambiente che si ritiene possa provocare sintomi intensi di ansia e quindi si evitano tali situazioni, come stare a casa da solo, essere tra la folla, viaggiare o trovarsi in ambienti chiusi
Evitamento di stimoli fobici o ambienti ansiogeni con conseguente interferenza nella normale routine
Persistenza della paura nonostante la persona ne riconosca l’irragionevolezza
Obiettivi della terapia
Valutazione medica per eventuale intervento farmacologico
Valutazione del rischio di suicidio
Riduzione della frequenza ed intensità dell’ansia e della paura
Apprendimento delle tecniche di rilassamento e di alleviamento dell’ansia
Approfondimento della consapevolezza sui rapporti tra il dolore passato e l’ansia presente
Costruzione di una gerarchia di situazioni che evocano ansia crescente ed esposizione graduale immaginativa agli stimoli fobici (desensibilizzazione sistematica)
Automonitoraggio degli attacchi per identificare gli eventi scatenanti
Apprendimento di specifiche abilità assertive
Analisi del dialogo interno
Aumento dell’ autostima
Aumento della consapevolezza circa i sentimenti che sono stati ignorati o negati (decodificare il messaggio del sintomo ansioso)
Analisi delle relazioni intrafamiliari che possono giocare un ruolo importante nel mantenimento dei sintomi ansiosi
Implemento dei contatti sociali
Valutazione delle convinzioni disfunzionali
Apprendimento di tecniche di gestione dello stress
Ristabilire un regolare ciclo sonno-veglia
Psicoeducazione sul disturbo ansioso (spiegazione dei meccanismi fisiologici dell’ansia)
Consiglio di letture inerenti il panico (biblioterapia)
Riduzione dei comportamenti evitanti
Prevenzione delle ricadute attraverso l’insegnamento di abilità per affrontare l’ansia
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